Soundwall says: Domenica, tutti in Camporella: per ritrovarsi sul serio.
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Siamo stati chiusi in casa. Non possiamo ballare ancora adesso (…salvo escamotage sulle licenze bar, ma si sa, l’Italia è la terra degli escamotage, non è però una cosa di cui andare fieri e su cui costruire un futuro migliore). Roccaforti storiche della miglior club culture sono chiuse da oltre un anno e mezzo, con tutto quel che ne consegue; ed ancora di più soffre l’underground vero e proprio, lo zoccolo duro e puro. Lo streaming è stato ed è solo un palliativo. Eppure: le persone ci sono, sono ancora lì. I talenti ci sono. Le passioni, ci sono. E’ simbolicamente davvero importante che proprio in questo accidentato 2021 (che segue un altrettanto difficile 2020) Camporella sia riuscita a mettere su una sua nuova edizione, a distanza di qualche anno dalla prima. Domenica 5 settembre, a Parma, nell’area Postwar Cinema Club, a partire da mezzogiorno fino a sera inoltrata, c’è uno dei più atti di vitalità e resistenza culturale che la scena italiana legata ad ampio raggio al clubbing possa dare. Qui trovate tutto il programma e le informazioni varie. Quello che però ci teniamo a dire è che a vedere l’elenco di partecipanti è proprio possibile vedere una cartografia, pulsante ed appassionata, del network di gran parte dei più autentici cavalieri italiani del clubbing, quelli che fanno le cose sempre e comunque, che non desistono se non entrano nei “giri giusti” perché loro in questa cosa ci sono non per fama, successo e cazzate, ma perché la amano. Etichette, negozi, collezionisti, appassionati, fiancheggiatori, innamorati. E’ veramente una “Camporella”: nel senso, non un banchetto, non un ricevimento di nobili e/o arricchiti, ma un ritrovo informale di chi bada alle cose belle ed al viver bene – e sa che l’amore per un certo tipo di musica e un certo tipo di cultura a farlo stare bene, non le percentuali che devi girare alle agenzie di booking o ai social media manager. Non è questione di perseguire una dinamica “noi vs. loro“, non è questo il punto: il punto è far capire come la passione autentica possa essere una moneta corrente che non si svaluta nel tempo. Domenica 5 settembre, a Parma, sarete fra amici. Sarete fra belle persone. Potrete andare lì a fare digging, o anche solo a respirare un po’ di senso di comunità (…tanto prezioso in epoche, appunto, di lockdown, di DPCM, di streaming), perché la lista di espositori è veramente super: Anma Records (London), Background (Bologna), Bosconi (Firenze), Cognitiva (Roma), Fabrizio Vacondio (Sassuolo), Flexi (Lugo), Four Flies (Roma), Hell Yeah (Ferrara), Joe Vinyle (Parma), Luca Sartor (Mestre), Music Box (Perugia), New Interplanetary Melodies (Firenze), Organica Records (Napoli), Paolo Scotti (Piacenza), Pizzico (Modena), Raregems (Salerno), Rizosfera (Reggio Emilia), Roots Underground (Firenze), Sanantonio42 (Pisa), Serendeepity (Milano), Slow Motion (Chieti), Tava Tava (Bologna), Ultrasuoni (Roma), Vinilificio (Bologna). Che poi in realtà questo elenco è solo parziale. E dopo, la sera, ci saranno anche dei set ad altissima qualità: Aura Safari, il leggendario Leo Mas. Ma poi durante la giornata anche la crew di 180 gr., il bravissimo GNMR, tanti tanti altri. Una Woodstock tascabile del clubbing italiano. Una camporella, effettivamente. La più belle delle camporelle possibili.